internazionale dedicato alla cultura del cibo, il
- Europa
Quello che colpisce è il forte odore di pesce affumicato. Per niente sgradevole, anzi piuttosto invitante. "L’azienda Njardar, durante i mesi di gennaio e febbraio, preleva le aringhe del Mare del Nord al porto del villaggio di Naeroy. Dopo la consegna, le aringhe pescate da non più di due ore dalle piccole imbarcazioni sono messe sotto sale in barili di abete per cicra 24 ore, dopodichè viene aggiunta la salamoia. L’intero processo di salagione può durare fino a 60 giorni. Le aringhe sono poi lavate in acqua salata e infilate su una sorta di spiedo: a questo punto sono pronte per la fase di affumicatura, che varia dalle dieci ore ai dodici giorni, e permette di ottenere tre diverse varianti di aringhe: la silver o argentata (affumicata per di non più di 12 ore), la golden o dorata (affumicata fino a 3 giorni), e la hard cured (affumicata dai 10 ai 12 giorni).
Il prodotto finito viene confezionato in scatole di legno e venduto presso il negozio dell’azienda.
Le aringhe affumicate e salate vengono tradizionalmente consumate in insalata (con mele e barbabietole), o come accompagnamento a patate bollite o, ancora, servite per realizzare delle omelette."
Stand Spagna - Zafferano di Jiloca
"Lo zafferano è una delle spezie più care e sconosciute del mondo: pochi sanno da dove proviene e come si ottiene.Introdotto nella Penisola Iberica più di 1000 anni fa dagli Arabi, è diventato componente indispensabile di svariati piatti della tradizione e, come tutte le spezie, è stato per secoli appannaggio dell’alta borghesia, che impazziva per lo zafferano al punto da utilizzarlo per difendere gli abiti dalle tarme e profumarli al tempo stesso.La zona di Jiloca, attraversata dal fiume omonimo, è da sempre conosciuta per “l’oro dei poveri”: le ideali condizioni geo-climatiche (tra i 700 e 900 metri di altitudine, con inverni lunghi e freddi ed estati brevi e calde) ne fanno un’area particolarmente vocata. Qui, chiunque in passato disponesse di un pezzo di terra ne destinava una parte allo zafferano."
Ho avuto la possibilità di assaggiare dell'ottimo miele allo zafferano di Jiloca che lascia il palato vellutato e morbido; il costo di un barattolino fra i più piccoli si aggira intorno ai 45 euro.
Stand Ungheria - Salsiccia di mangalica
"La salsiccia è uno dei prodotti più caratteristici di questa zona. Si trova in diversi formati e generalmente è molto lunga (fino a 70 centimetri). La sua preparazione prevede di macinare finemente il lardo e le carni (a mano o con un tritacarne elettrico, unica concessione alla modernità) e di condirle con sale, pepe, paprika dolce e altre spezie (diverse da ricetta a ricetta). Una volta insaccate a mano, le salsicce sono affumicate a freddo al fumo del fuoco di legna (acacia o quercia) e stagionano per qualche mese (le migliori hanno da 60 a 90 giorni di maturazione). Tradizionalmente si mangiano a fette, accompagnate con verdure fermentate (cetrioli e peperoni ripieni di cavolo)."
Questo tipo di salsiccia ha un sapore molto forte, pungente e quasi aspro, completamente diverso dalle salsicce nostrane. Veniva servita in accompagnamento con del pane grigliato e aromatizzato all'anice.
Stand Italia - Pasticceria Cerniglia, San Giuseppe Jato
Arriviamo a qualcosa di più nostrano, i dolci siciliani. Appena visto questo stand non ho potuto evitare di fermarmici. Il profumo della pasta dei cannoli, della crema di ricotta appena fatta e i colori delle cassatine ti rapiscono. Occhi e palato trovano entrambi soddisfazione con i prodotti che ho acquistato qui : la fragranza del cannolo è smorzata dalla crema di ricotta morbida e profumata e la dolcezza della cassatina fa venire subito voglia di saltare su un aereo e mettersi alla ricerca di questa pasticceria da 10 e lode nelle vicinanze di Palermo.
- America latina
Si tratta di riso saltato e condito con quinoa, peperoni rossi e gialli e taccole. Viene anche servito condito con carne o pollo. Sopra vengono aggiunte alcune spruzzate di una salsa dal sapore agrodolce. Se siete curioso qui c'è la ricetta. E' un piatto molto saporito ma certo non .. leggero! se volete concedervi uno sfizio, ve lo consiglio!
- Africa
Stand Capo Verde - Caprini a latte crudo del Planalto Norte
Il paese di origine di mia madre e caso ha voluto che proprio qui non siamo riuscite ad acquistare nulla in quanto era già tutto esaurito da diverse ore! ebbene sì, perchè il formaggio caprino dell'isola di Fogo è una vera prelibatezza di questa terra. Si tratta di un tipo di formaggio creato seguendo un rigido procedimento di cui vi lascio un' approfondita descrizione, un peccato che anche quest'anno io non sia riuscita ad assaggiarlo!
Caprini a latte crudo dell'isola di Fogo - "Nel Planalto Norte, le tecniche di allevamento e di lavorazione del latte sono un esempio di straordinaria capacità di adattamento alle difficili condizioni ambientali. Gli animali, liberi al pascolo per tutto il giorno, si radunano spontaneamente nella tarda mattinata, per abbeverarsi, presso i luoghi di mungitura dove trovano anche i capretti ospitati in ricoveri fatti con muretti a secco. Dopo la mungitura, le capre restano con i capretti per due o tre ore e quindi ritornano a pascolare liberamente fino al giorno successivo. Gli animali sono munti una volta al giorno e al termine della mungitura inizia immediatamente la caseificazione, che avviene in tradizionali casette di pietra con tetti di paglia e stuoia chiamate case de queijo
Ogni operazione è eseguita in modo meticoloso, limitando al minimo i consumi idrici. Qui, infatti, l’acqua è un bene raro: salvo brevi periodi, non è disponibile e deve essere trasportata con autocisterne o a dorso d’asino. La lavorazione, inoltre, è realizzata senza l’ausilio di calore.Al latte crudo si aggiunge il caglio di capretto prodotto dagli stessi pastori. Dopo circa un’ora e mezza o due si rompe la cagliata fino a raggiungere le dimensioni di un chicco di mais, si lascia sedimentare la massa verso il fondo e poi si elimina il siero. Quindi si modella la pasta, pressandola, con particolare movimenti delle mani, in fascere di metallo e si lascia sgrondare.
Il prodotto finale è un caprino in purezza a coagulazione presamica: un formaggio a pasta semidura, di forma cilindrica (diametro 10-15 centimetri) con facce piane, scalzo basso e lievemente convesso (3-4 centimetri). La pasta è compatta, uniforme, priva di occhiatura e di colore bianco-avorio. Al naso ha un debole sentore lattico con note erbacee. In bocca è dolce, lievemente sapido, con una consistenza tenera ed elastica."
Stand Costa d'Avorio - Cioccolato allo zenzero
Il gusto di questo cioccolato non può essere paragonato a nessun altro tipo di cioccolato noto a noi qui in Europa. E' talmente puro da sentire in bocca la materia prima quasi come se fosse grezza. E' un tipo di cioccolato aromatizzato allo zenzero che si sente il giusto, conferendogli una piccantezza (consentitemi la licenza linguistica!) naturale che invoglia a mangiarne ancora. Una vera gemma preziosa. Il cacao utilizzato viene coltivato in un piccolo villaggio vicino ad Abidjan, da una comunità di circa 100 - 150 coltivatori, i produttori di cacao di Oulaidon.
- Asia
Da amante dei te e delle tisane, non ho potuto resistere : in questo stand erano presenti più di 30 tipologie di infusi provenienti direttamente dalla piccola isola di Ceylon, famosa in tutto il mondo per la qualità del suo te, fin dal 1867 quando lo scozzese James Taylor fondò la prima piantagione sperimentale vicino alla capitale imperiale. Si tratta di foglie di te coltivate e raccolte manualmente e vi posso garantire che si sente: ho acquistato del te verde del Darjeeling e del te nero Oolong e il sapore è veramente sublime, al pari del profumo.
Naturalmente queste sono solo alcune delle prelibatezze che si potevano trovare vagando per il parco del Valentino, location di quest'anno del Salone. C'è molto da scoprire in questa fantastica manifestazione e quindi consiglio a chiunque abbia la possibilità di farsi rapire da questa strepitosa esperienza culinaria!
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